Ciriè
e Borgo
Loreto
- Cenni Storici
'abitato
che costituiva nel Medio Evo il Borgo di Ciriè era raccolto a
cavallo della Via di transito Maestra, l'attuale Via
Vittorio Emanuele, caratterizzata come asse commerciale
e contrapposta in posizione ortogonale con la direttrice Castello
- Chiesa di San Giovanni Battista, corrispondente all'attuale
Via San Ciriaco idealmente prolungata fino a Piazza Castello.
I due assi dividevano il Borgo in quartieri, facenti capo, rispettivamente
alla Porta Superiore ed alla Porta Inferiore o dei Prati. Facevano
capo alla Porta Superiore o di San Martino i quartieri "Cavaleriorum"
e di "San Giovanni", alla Porta Inferiore o dei Prati e poi di
Loreto, i quartieri "Ribborum" e "Castri".Nei quartieri facenti
capo alla Porta Inferiore prevalevano le attività commerciali
ed artigianali, in quella facenti capo alla Porta Superiore le
attività agricole. I quartieri situati ad Ovest della Chiesa di
San Giovanni venivano già allora chiamati nella dizione comune
"di San Martino" e quelli situati ad Est, "di Santo Spirito",
essendo allora attiva la confraternita a cui si deve la costruzione
della Chiesa appunto dedicata allo Spirito Santo. La costruzione
del sacello di Santa Maria di Loreto
sulle rovine di una preesistente cappella, voluta sul finire del
XVI Secolo dal Marchese Stefano D'Oria, introdusse l'attuale denominazione
del Borgo. Adiacente al sacello, sull'area attualmente occupatata
dagli edifici ed impianti Telecom, era situato fino al 1867 il
Cimitero Urbano, che aveva sostituito nel 1781 il preesistente
cimitero, situato presso la Chiesa di San Giovanni. La particolare
attitudine dei residenti nel Borgo Loreto verso le attività commerciali,
artigianali ed industriali è documentata fin dal XV Secolo. Due,
dei tre mulini feudali, erano situati rispettivamente, presso
la Porta di Loreto e sulla strada delle Taneschie, quest'ultimo
tutt'ora attivo. Un grosso complesso formato da torchio da olio
(rusca) più una pista da canapa, in attività presso la Porta di
Loreto, venne integrato a metà Settecento con una sega idraulica.
Sempre a metà Settecento erano attivi in Via Ospedale, ora via
Sismonda, filatoi con 12 addetti e sulla strada di San Maurizio,
ora Via Taneschie, il filatoio popolarmente denominato "Babau",
con 40 addetti. Intorno alla metà dell'Ottocento viene ristrutturata
la pista da rusca e torchio da olio "Casassa", già dei D'Oria,
e impiantata, a lato, sull'area attualmente occupata dal Condominio
Brach Prever, una Conceria di proprietà Casassa, poi Gindro e
quindi Bruno. A livello industriale fu attiva nel Borgo fino a
tempi recenti la Tintoria Casalegno, primaria nel settore, ed
attualmente, dopo la cessazione, sede di diverse attività artigianali.
Fra le attività artigianali che furono attive nel Borgo vanno
citate, la Segheria Arbino di Via San
Maurizio, la Segheria Piana, ora Palumbo di Via Banna,
la Segheria Pagliano di Via Sismonda, le concerie Momo e Baroni
di Corso Nazioni Unite, la Trapunteria di Giacomino-Piovano in
Via San Maurizio, ed, in particolare, la lavorazione della pietra,
svolta per qualche anno in via Taneschie, presso il Mulino, dai
Sigg. Guglielminotti. Anche nell'ambito dello spettacolo il Borgo
Loreto ebbe il suo imprenditore. Fu Michele Catalano che realizzò,
ai primordi del cinema, il cine-teatro che porta il Suo nome,
sull'area attualmente occupata dalla Banca di Roma. In proposito
è giusto ricordare la capacità imprenditoriale e la tenacia di
Catalano che, acquistata un'area più simile ad un acquitrino che
ad un'area edificabile, dette praticamente avvio, con la Sua iniziativa
alla bonifica dei terreni per l'utilizzo residenziale della zona.
Fra le attività artigianali del Borgo, una citazione particolare
è dovuta al Laboratorio di gelateria
Richiardi di via Taneschie, identificato, nel ricordo,
nella persona del suo Titolare Eugenio, figura caratteristica
per i ciriacesi di allora, pedalante sul Suo triciclo, con paglietta
e tromba, in giro per la Città ad offrire a tutti i suoi gelati.
Altrettanto particolare e tipica per il Borgo è l'attività del
Sugherificio Saroglia-Omegna, attualmente in Via Sismonda, considerato
che questa attività, opportunatamente integrata dal Laboratorio
per la fabbricazione dei cavatappi Onorante di Via Parco, non
doveva essere del tutto sgradito ai Borghigiani che, notoriamente,
non ne disdegnano tuttora l'utilizzo. Due tipografie ebbero sede
nel Borgo, la Tipografia Lupo e la Tipografia Capella, quest'ultima
per anni stampatrice e sede del giornale "Il Risveglio del Canavese",
per qualche periodo "Progresso", che tutt'ora ha la sua sede in
Via Garibaldi. Trova posto nella storia del Borgo Loreto anche
un accessorio dell'automobile attualmente parte integrante della
sua struttura. Fu infatti il loretese Vigo che ideò e costruì
il prototipo del paraurti, poi ceduto alla Fiat per l'omologazione
e lo sfruttamento del brevetto. Oltre alle attività citate sono
situate nel Borgo Loreto le strutture di vari servizi di pubblica
utilità, alcune delle quali ora in disuso. L'attuale sede della
Casa di Riposo "Il Girasole", già Ospedale Civile, situata sulla
Piazza Castello, lato Borgo Loreto,costruita nel 1745, come Ospizio
di Carità, grazie al lascito testamentario del banchiere Faccio,
con la capienza, dapprima di 8 letti e poi di 12 ed ampliato successivamente
nel 1867 e nel 1896. Il Mattatoio Comunale, costruito nel 1915
ed ora usufruito come magazzino comunale. Il Patronato Giovani
Operaie "Cesarina Astesana", attualmente Centro Socio Culturale.
Il Poligono, già Tiro a Segno
Nazionale, costruito nel secondo decennio del secolo ed attualmentete
sede dell'Associazione "Dalla Stessa Parte". La Società Operaia
del Mutuo Soccorso, da oltre un secolo operante in Via Matteotti.
Negli ultimi decenni anche il Borgo Loreto ha avuto un intenso
sviluppo edilizio residenziale, concretizzatosi negli anni con
la realizzazione del Villaggio Sant'Agostino sull'area del prato
grande della Cascina Banna per iniziativa del colonnello Agostino
Rizieri Mentasti e, progrssivamente, ampliato a cavallo della
Via Generale Pietro Gazzera. Permangono quindi le prospettive
di ulteriore sviluppo del Borgo a conferma delle precipue caratteristiche
di iniziativa ed operosità che emergono lungo tutto l'arco della
sua storia. Queste note sono redatte unicamente nell'intento di
delineare le vicende del Borgo Loreto nel contesto storico della
città, confidando che possano essere traccia per una più qualificata
ed estesa trattazione.
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Ciriè nel
1682
(clicca per ingrandire)
Altri
siti sulla storia di Ciriè
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Sul
sito del Comune troviamo scorci fotografici
delle vie e dei monumenti cittadini, cenni storici, immagini
d'epoca e un approfondimento sui Marchesi di Ciriè:i
D'Oria.
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Ciriè
in pillole:
storia, immagini, dati statistici, curiosità.
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Il mulino di via Taneschie

Via
Vittorio Emanuele II

Via
Vittorio Emanuele II, angolo via Garibaldi
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