A pochi metri di distanza l'una dall'altra nel Borgo Loreto si trovano ben due chiese:

Chiesa dello Spirito Santo
(Testo in preparazione)

eventi culturali collegati

                                                 Chiesa di Loreto

Si narra che sul finire del XVI secolo, il Marchese Stefano D'oria, grato alla Provvidenza Divina per essere scampato alle terribili calamità abbattutesi in quei tempi, volle compiere un devoto pellegrinaggio alla SS. Casa di Loreto, in onore della B. V. Maria.
Egli partì a cavallo, accompagnato dai suoi famigli con numerosa comitiva e seguito di servitori e muli e some e bagagli.
Felicemente Sua Eccellenza concluse il viaggio, dopo aver compiuto i suoi devoti intenti e con la solenne promessa fatta alla SS. Madre di Dio, di erigere al suo ritorno in Ciriè, nel suo marchesato subalpino, un sacello dove le preghiere e la venerazione dei cittadini potessero giungerle a perpetuo ringraziamento della sua celeste protezione.
Così, fuori dalla porta inferiore del Borgo, sorse una graziosa chiesetta, dalle semplici e rustiche architetture, sotto l'invocazione della Madonna di Loreto.
Moltissimi furono i ciriacesi, i quali aperto il cuore alla speranza si affidarono fiduciosi alla protezione della Vergine Lauretana, come attestano i numerosi ex voto esistenti.
L'ancona stessa, venne offerta nel 1622 in occasione delle nozze di Madonna Domenica, figlia del nobile Sanino Valle di Ciriè col Cavaliere Rolando Santerollo di Torino.
"Sub tuum praesidium coniungimus" vollero gli sposi che scrivesse sulla tela il piccolo e vanitoso artista, che si firmò "Giacomo Biondo pitor fiamingo".
L'anno 1770, Monsignor Arcivescovo Francesco Lucerna Rorengo di Rorà, in visita pastorale a Ciriè, riscontrò l'antico cimitero di San Giovanni, insufficiente ed insalubre per l'abitato; perciò prescrisse di surrogarlo entro un anno.
Il Vicario don Francesco Antonio Zuccala, propoe alla Comunità la costruzione del nuovo camposanto su di un terreno attiguo alla Cappella di Loreto, suggerendo di recingerlo e di degnamente restaurare il sacello.
La Comunità, gravata dalle spese per la costruzione della nuova strada da Torino a Lanzo, non potè accogliere le sue richieste come avrebbe voluto, giudicando inoltre eccessive le sue pretese.
Vi furono commenti, insinuazioni, volarono accuse reciproche, affiorarono vecchi dissensi, sorsero rancori, per cui durante lunghi anni si fecero le orecchie sorde alle esortazioni dell'Arcivescovo e del Regio Intendente, mentre l'impermalito Vicario dichiarava di aver deciso di spendere il denaro destinato alla costruzione per litigare coi cittadini.
Undici anni dopo, il nuovo Arcivescovo ordinava perentoriamente di provvedere, pena l'interdizione del vecchio cimitero.
La Comunità allora si mosse. Acquistò 20 tavole di terra attorno e davanti la Cappella di loreto, per edificare il muro di cinta e la porta.
Il 12 giugno 1781 il Vicario, rappacificato con la cittadinanza, benedisse il nuovo cimitero e celebrò una solenne funzione nella rinnovata Cappella di Loreto.
L'ufficio cimiteriale durò fino al 1867 anno in cui venne benedetto il Camposanto di via Corio.
La piccola cappella continuò, come ancora oggi, ad essere oggetto delle affettuose attenzioni dei cittadini di Ciriè, fedeli conservatori delle antiche tradizioni, e sempre fidenti nella incondizionata protezione della Celeste Patrona.

(Da "Ciriè antica" di Carlo Salvi)




Comitato Festeggiamenti Borgo Loreto  -  via Vittorio Emanuele, 9  -  10073 Cirič (TO)          e-mail: info@borgoloreto.it